Tradizioni
PIZZICA & TARANTA – LE FESTE POPOLARI SALENTINE
Simbolo della tradizione salentina sono le ballate e gli stornelli salentini dialettali che costituiscono un vero e proprio tesoro del mondo antropologico, perchè esprimono il ritmo incalzante della pizzica, il ballo liberatorio usato come rimedio per le vittime del morso simbolico della Taranta infatti, dopo il morso della taranta, la persona cadeva a terra in uno stato di choc, riuscendo a riprendersi soltanto con la musica, probabilmente si trattava di attacchi epilettici ma, la credenza popolare faceva pensare che i tamburelli e i canti riuscissero ad annullare gli effetti del veleno. Per le comunità contadine di un tempo era un momento di collettività e convivialità, perchè era il modo per liberarsi da regole morali.
Il Salento parla di tarantismo, pizzica e tamburelli, perchè ogni persona del luogo conosce questo ritmo travolgente, che nonostante sia stato scritto secoli addietro, in realtà non si è mai perso. Così, nelle numerose e maestose Feste patronali, dedicate ai vari santi protettori del paese, perchè il culto dei Santi è un fondamento religioso nel Salento, ritroviamo queste antiche atmosfere.
A Galatina San Pietro e Paolo, a Torrepaduli San Rocco, a Montesano Salentino San Donato, tutti Santi associati, per credenza popolare al tarantismo, con spettacolari luminarie e meravigliosi giochi pirotecnici, di cui i maestri salentini sono primi nel mondo, accade il miracolo del tempo passato che ritorna, con le “ronde”, ossia dei cerchi di persone che suonano con vari strumenti musicali, dentro i quali si balla la pizzica in due differenti modi: “la danza delle spade”, dove due uomini si sfidano in un duello, mimando con le dita le lame dei coltelli e “la pizzica de core”, ballata da un uomo e una donna come in simbolico corteggiamento.
LE SAGRE
Il Salento è la zona d’Italia a più alta concentrazione di sagre, feste popolari e feste religiose, molto spesso associate al cibo locale. Ogni paese ha la sua sagra e il suo prodotto da mostrare orgogliosamente in degustazione. Da Giugno ad Ottobre ce ne sono per tutti i palati: Sagra te lu Purpu; Sagra de l’ Anguria, Sagra de lu Pisce, Sagra della Frisella; Sagra delle Trozzelle; Sagra della purpetta; Sagra te Ciceri e Tria; Sagra della municeddrha; Sagra de lu Pasticciottu Leccese, Sagra de lu Paparussu, Sagra della Cozza piccinna; Sagra della Simeddha; Sagra del Pesce Fritto.
IL BUON VINO SALENTINO
Bere un bicchiere di Vino del Salento… è Felicità! Dalle uve nere si forma un Vino dalle note fruttate, florali, elegante; il colore raggiunge tonalità insperate, a volte di tinta vermiglia, o con luce cremisi, sino al corallo acceso, però sempre trasparente, cristallino. Questi vini sono i migliori che il Salento avesse da offrire o per lo meno che incontrassero i gusti dei consumatori, soddisfano il consumo locale, ma incoraggiano anche molti produttori a far conoscere in Italia e all’estero le caratteristiche di questo vino costituito dalla parte più nobile del succo dell’ uva.
Il vitigno del Salento è il Negroamaro, insieme al Primitivo; il nome è una ripetizione della parola nero in due lingue: niger in latino e maru in greco antico. Dà origine alla DOC più importante del Salento, Salice Salentino Doc. Nel Salento si producono affermati vini rossi e pregiati rosati che hanno saputo imporsi nel panorama regionale di qualità con una struttura piena e convincente grazie ad un vitigno che, vinificato con una breve macerazione delle bucce, lascia la sua impronta inconfondibile. La zona delle cantine più prestigiose è quella di Salice Salentino, Guagnano, Cellino San Marco e Leverano.